Obiettivo

I lettori de L'Eco di Bergamo desiderano essere accanto ai cinque figli dai nove ai ventitrè anni di Cristina Biava che hanno perso tutto il materiale scolastico nell'incendio avvenuto nella loro casa di Casale di Albino nella notte fra venerdì 31 maggio e sabato 1 giugno.

Tutti i dettagli in questo articolo del nostro giornale: https://www.ecodibergamo.it/stories/valle-seriana/albino-casa-distrutta-dalle-fiammesalva-la-famiglia-con-quattro-bimbi_1312269_11/

Introduzione generale

L'Eco di Bergamo con i suoi lettori e tutto il gruppo Sesaab vogliono aiutare Cristina Biava e la sua famiglia affiancando le raccolte fondi già attive sul territorio.

Come lavoriamo

Le donazioni formeranno un fondo che servirà per l'acquisto dei libri scolastici per il nuovo anno e per il materiale informatico e di cartoleria necessario ai figli di Cristina Biava. Il tutto punta ad allestire una piccola biblioteca domestica di base.

Chi siamo

La generosità e l’impegno de L’Eco di Bergamo per affiancare e aiutare le persone che vivono situazioni di disagio hanno radici profonde. Fin dalla sua nascita, nel 1880, il suo fondatore Niccolò Rezzara, intuì che il giornale non doveva avere solo l’obiettivo di informare le persone ma dovesse essere lo strumento per stimolare la gente ad una partecipazione attiva alla vita della comunità locale. Una partecipazione che si concretizzasse anche in iniziative a favore dei più poveri in sintonia con i precetti della dottrina sociale cristiana.
Nel corso degli anni le iniziative caritatevoli promosse da L’Eco da Bergamo sono state numerose: dalla sottoscrizione a favore dei colpiti dalle inondazioni nel 1882, alla raccolta di aiuti per gli alluvionati della Val di Scalve dopo il disastro del Gleno nel 1923, dalla “Catena della fraternità” dopo l’inondazione nel Polesine (1951) alla raccolta fondi del 1963 per le vittime del disastro del Vajont. Generosità ancor maggiore caratterizzò la sottoscrizione indetta da L’Eco di Bergamo nel 1976 a favore dei terremotati del Friuli che permise di raccogliere in poche settimane più di 580 milioni per realizzare, come per il Belice, interventi concreti e rapidi.
Merita una citazione particolare anche la capannina di Natale che tutti gli anni, dal 1951, viene allestita sul Sentierone per invitare alla preghiera ma anche per raccogliere offerte “per i bambini più soli”.
Oggi il “cuore bergamasco” che campeggia nel logo del quotidiano nelle campagne istituzionali ci ricorda che il giornale è uno strumento potente e prezioso per intervenire concretamente nella vita della comunità e trasformarla in meglio.

Perchè serve

La raccolta fondi è necessaria per permettere a Cristina Biava e alla sua famiglia di riprendere una vita normale dopo l'incendio della loro abitazione.